Last Updated on 11 Gennaio 2023 by automiamo.com

Jesse Livermore è stato uno dei più grandi trader e speculatori della storia. Ha fatto milioni di profitti, soprattutto durante la crisi del 1929. Non serve aggiungere altro se non riportare quelli che sono per me i più importanti punti di attenzione che sto assimilando dalla lettura e rilettura del suo libro HOW TO TRADE IN STOCKS.

Keep records

Se devo scegliere le due parole più significative queste sono: keep records. Tieni traccia degli eventi, creati un registro.

Negli anni di Livermore non c’erano computer ma taccuini su cui annotare gli andamenti dei titoli. Oggi abbiamo il vantaggio di studiare il passato in modo algoritmico e automatico, con i linguaggi di programmazione.

Tengo traccia di tutto quello che studio. Vivendo nell’era del digitale è proprio per questo motivo che ho creato questo sito web.

Livermore suggerisce di mantenere segrete le proprie scoperte, i propri records. Devono rimanere propri e di nessun altro.

Sono più dell’idea che non bisogna divulgare tutto gratuitamente, anche perchè è difficile dare un prezzo al proprio tempo speso, ma di condividere affinchè il contributo di altri possa influire positivamente sulla crescita del proprio processo di trading e investimento . Capisco però che un radicato egoismo come principale motore propulsivo dell’umanità rappresenti un serio ostacolo ad una speranza di condivisione costruttiva di idee, e Livermore lo visse sulla sua pelle già oltre 100 anni fa.

Il trading non è facile

Il trading non è un gioco per stupidi, emotivamente suscettibili, impazienti, o per quelli che pensano di arricchirsi velocemente. Lo stupido domanda a Livermore: come faccio soldi nei mercati? L’unica risposta intelligente che si può dare è. Non lo so.

Questo non vuol dire che non è possibile fare soldi nei mercati, ma Livermore ribadisce una diretta relazione tra il successo nel trading e l’onestà e sincerità del proprio lavoro, dei propri records, dell’effort che inevitabilmente occorre spendere per ottenere dei risultati.

Nel trading non ci sono scorciatoie. Bisogna prestare sempre la massima attenzione all’andamento del mercato – di nuovo, keep records – senza basarsi su opinioni proprie o di altri. Il mercato ha sempre ragione, le opinioni spesso hanno torto. Rispondere sempre non lo so, lavorare costantemente su probabilità e dati, non su certezze o speranze. La certezza è la debolezza dell’uomo. La speranza è il suo fallimento.

La visione di lungo termine è pericolosa se mediamo le perdite

Livermore lo ripete più di una volta nel suo libro, quando dice che gli investitori sono i più grandi giocatori d’azzardo. Scommettono nel lungo periodo e se le cose vanno male perdono tutto.

Traslato ai giorni nostri, ho riflettuto sul fatto che probabilmente un investimento generalizzato da cassettista (buy&hold) sarà sempre meno remunerativo, dopo anni di vacche grasse nei mercati azionari con indici azionari sempre diretti verso l’alto. Dovremmo concentrarci più nel breve e medio termine, soprattutto nei momenti più difficili che spesso arrivano. Bisogna soprattutto essere speculatori intelligenti e attivi, limitare le perdite e aspettare opportunità più favorevoli, tenendo costantemente traccia degli eventi.

Nessuno conosce i massimi e minimi del mercato e la storia ci aiuta a ricordarlo con noti esempi: nella prima metà del 900 i titoli del settore ferroviario da quotazioni a 3 cifre passarono a pochi centesimi di dollaro in 40 anni.

Di più recente memoria la crisi delle dot-com dove molti titoli nel settore tecnologico non si sono mai ripresi negli anni e la maggior parte delistati o falliti.

Avere una visione di investimento di lungo termine non è sbagliato, ma mediare le perdite “sperando” nel lungo termine può essere molto pericoloso perchè la storia ce lo ha insegnato più volte.

Gli europei e americani fanno trading in modo diverso

Noi europei tendiamo solitamente a comprare sui ribassi e vendere su nuovi massimi, mentre il mercato americano è tendenzialmente l’opposto: gli americani comprano sui massimi e vendono (short-selling) sui nuovi minimi.

Livermore, che ha iniziato questa pratica oltre 100 anni fa, mette in chiaro che per acquistare sui nuovi massimi e per vendere su nuovi minimi, questi devono essere raggiunti in modo graduale e non impulsivo, tramite una normale reazione.

In ogni caso non ha mai comprato sui ritracciamenti nè shortato sui rally.

Lo spiega con un esempio quando dice di evitare di comprare qualcosa che ha subito un forte ritracciamento dai precedenti massimi. C’è sempre una buona ragione per i mercati per scontare un declino, e non conoscendo nessuno quale sarà il minimo assoluto non bisogna mai mediare altresì le perdite pensando che ora il prezzo possa essere “basso”.


Giancarlo Pagliaroli

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