Last Updated on 16 Dicembre 2022 by automiamo.com

IBCI è il ticker di un ETF obbligazionario europeo indicizzato all’inflazione.
Dal 2007 ad oggi questo ETF ha maturato un tasso di crescita composto annuo – CAGR – pari al 2.6%.
L’andamento di questo ETF è stato positivo negli anni, caratterizzato da una importante correzione di oltre il 30% durante la grande crisi del 2007-2008.
Si segnala inoltre, negli anni successivi, altri ritracciamenti ciclici che non hanno mai superato il 15% circa dal massimo storico precedente.
Vediamo come sono correlate queste flessioni del prezzo rispetto all’inflazione storica in Europa e ai tassi di interesse imposti dalla banca centrale europea (ECB).

L’inflazione core, rappresentata dalla linea rossa più sottile, è l’inflazione senza considerare cibo ed energia.
L’inflazione headline, rappresentata dalla linea rossa più spessa, è l’inflazione core + cibo ed energia.
L’ETF obbligazionario sotto esame, ticker IBCI, è rappresentato dalla linea bianca.
Infine, con la linea blu è rappresentato il tasso di interesse imposto dalla banca centrale europea (ECB).
Dopo la crisi del 2007, la prima vera correzione di questo ETF si riscontra nel 2011, in corrispondenza di un incremento dei tassi di interesse da parte della ECB.
Il calo dell’ETF in questo periodo ha anticipato e scontato un decremento dell’inflazione generale che abbiamo avuto successivamente dal 2012 al 2015
Nel 2020, invece, i tassi di interesse si sono mantenuti stabili a zero, e la nuova correzione dell’ etf ha scontato una fase di incertezza generale che abbiamo vissuto durante la pandemia da Covid-19, caratterizzata da una flessione dell’inflazione che abbiamo avuto fino al 2021.
Stesso ragionamento nel 2015: flessione dell’ ETF, con tassi ECB stabili, ha scontato una successiva flessione dell’inflazione da fine 2015 fino alla prima metà del 2016.
In data 30 Maggio 2022, l’ETF ha subito nei mesi precedenti una flessione di circa il 15%. I tassi di interesse ECB sono di nuovo in aumento per contrastare l’elevata inflazione.
Anche quest’ultima flessione del 15% del 2022 potrebbe aver scontato una discesa dell’inflazione che ci sarà nei prossimi mesi?
Nessuno ha la palla di cristallo per prevedere il futuro, ma l’evidenza è che i ritracciamenti storici di circa il 15% di questo ETF hanno sempre anticipato e scontato una successiva flessione dell’inflazione nel Vecchio Continente.
Dal punto di vista dei tassi di interesse, come mostrato nella seguente figura, si segnala un CAGR negativo nella fase di incremento dei tassi nel 2011, mentre i migliori CAGR si riscontrano durante le fasi di taglio dei tassi di interesse. Il taglio dei tassi di interesse da parte di una banca centrale è segnale di stimolo per l’economia, e di una potenziale crescita futura dell’inflazione che questo ETF ha scontato al rialzo.



Giancarlo Pagliaroli
Pubblicato lo Zscore di questo ETF su grafico settimanale
Inflazione al 9.1% in Europa che molto probabilmente porterà la Banca Centrale Europea ad inasprire maggiormente la sua politica monetaria alzando i tassi di interesse in modo più marcato.
Questo ETF sta di nuovo scendendo dai massimi relativi di inizio Agosto. Come mostrato in questo articolo le performance di questo ETF sono state negative durante tutto il periodo di aumenti dei tassi di interesse nel 2011