Last Updated on 30 Gennaio 2025 by automiamo.com

Introduzione
Una raccolta di fondamentali utili per il trading di medio termine.
- I primi otto produttori a livello mondiale sono Costa d’Avorio, Ghana, Ecuador, Camerun, Nigeria, Brasile, Indonesia e Papua Nuova Guinea.

- Costa d’Avorio e Ghana rappresentano da soli quasi due terzi della produzione mondiale. I primi raccolti furono introdotti a partire dalla fine del 1800.
- L’Europa è uno dei maggiori consumatori al mondo di cacao.

- Il cacao logora i maggiori produttori in termini di qualità della vita. Possibili tensioni geopolitiche si generano a causa del livello di povertà degli agricoltori africani che chiedono stipendi più alti. Su questo i governi dei paesi produttori possono far leva su un maggiore prezzo di acquisto (in franchi CFA nel caso della Costa d’Avorio).
- A differenza di altre materie prime “soft” come zucchero, cotone e succo di arancia, la questione dei sussidi alla produzione è praticamente assente nei forum commerciali internazionali, rendendo di fatto il prezzo del cacao molto più difficile da gestire.
- Eccetto che nelle fasi di crisi di offerta, in particolare durante gli anni 70 e nel triennio 2009-2011, storicamente il prezzo del cacao si è mantenuto piuttosto stabile, con volatilità molto meno marcata rispetto, per esempio, a quelle riscontrate storicamente sul caffè.

- La volatilità più “morbida” del cacao offre in generale delle buone opportunità di tipo “trend-following“.
- IntercontinentalExchange® (ICE®) è il centro di riferimento per il trading delle commodity “soft” tra cui il cacao.
- I futures e le opzioni sui futures scambiati su ICE® sono il benchmark per definire il prezzo della materia prima.
- Lo scambio su ICE® rappresenta il principale metodo di copertura (hedging) da parte dei commercials e produttori.
La correlazione con le valute
In generale la valuta locale del paese produttore è direttamente correlata al prezzo della materia prima.
Una valuta locale che si rafforza può mettere pressione al rialzo del prezzo della materia prima, perché l’export può essere volutamente ridotto dai produttori per spingere al rialzo il prezzo e mantenere costanti i profitti con una valuta locale più forte.
Sussiste una forte correlazione tra il prezzo del cacao e la sterlina britannica. Il motivo è storico a causa del dominio coloniale britannico nella parte ovest dell’Africa. Inoltre, il prezzo del cacao attualmente è scambiato sull’ ICE di Londra.

Il sito dell’ICE riporta che i traders più esperti sono concentrati principalmente nelle fasi intraday, di sovrapposizione tra la sessione di Londra e quella di New York, quando ci sono forti movimenti sulla sterlina britannica (GBP)
Ho voluto approfondire e ho scaricato i dati storici da TradingView su Excel.
Ho estratto le seguenti statistiche dai grafici settimanali, calcolando le correlazioni su base annuale (52 periodi).
British Pound vs Cocoa
Su 1171 settimane analizzate sul future della sterlina britannica (6B1!), la media storica della correlazione rispetto al prezzo del cacao è pari a 0.38.
81% delle settimane ha una correlazione positiva, con una media pari a 0.53.
Nelle settimane con una correlazione negativa, la media è pari a -0.29.
Questi dati confermano una marcata correlazione storica diretta (81% delle settimane analizzate con una correlazione positiva) tra la sterlina britannica e prezzo della materia prima. Anche la media storica pari a 0.38 è un segnale di tendenziale correlazione diretta.
Franco CFA vs Cocoa
Su 450 settimane analizzate sul cambio franco CFA (la valuta del più grande paese produttore di cacao), la media storica della correlazione rispetto al prezzo del cacao è pari a 0.156.
58% delle settimane ha una correlazione positiva, con una media pari a 0.46.
Nelle settimane con una correlazione negativa, la media è pari a -0.26.
Questi dati confermano una maggiore correlazione storica positiva (58%) tra la valuta locale e prezzo della materia prima, ma in media i due asset risultano decorrelati (indice di correlazione 0.156 compreso tra -0.25 e 0.25).
Ghanaian Cedi vs Cocoa
Il Ghana è il secondo più grande produttore al mondo di cacao.
Ho analizzato la sua valuta locale su 543 settimane storiche.
La media storica della correlazione pari a -0.048.
Il 57% delle settimane ha una correlazione negativa, con una media pari a -0.41.
Nelle settimane con una correlazione positiva, la media è pari a 0.48.
Questi dati confermano una maggiore correlazione storica negativa (57%) tra la valuta locale e prezzo della materia prima, ma in media i due asset risultano decorrelati (indice di correlazione -0.048 compreso tra -0.25 e 0.25).
Nigeria Naira vs Cocoa
La Nigeria è sul podio tra i più grandi produttori di cacao al mondo.
Ho analizzato la sua valuta locale su 492 settimane storiche.
La media storica della correlazione pari a 0.09.
Il 65% delle settimane ha una correlazione positiva, con una media pari a 0.37.
Nelle settimane con una correlazione negativa, la media è pari a -0.41.
Questi dati confermano una maggiore correlazione storica positiva (65%) tra la valuta locale e prezzo della materia prima, ma in media i due asset risultano decorrelati (indice di correlazione 0.09 compreso tra -0.25 e 0.25).
Sintesi AI
Presto i sommari degli ultimi aggiornamenti sul cacao tramite intelligenza artificiale
Giancarlo Pagliaroli
Ricapitolando i fattori che possono sostenere ancora questa bolla e l’ascesa dei prezzi.
– invecchiamento delle piantagioni in Africa e abbassamento della qualità
– fenomeni meteo imprevisti
– regolamentazioni governative in Africa che non incentivano gli agricoltori a produrre di più.
– regolamentazione europea su prodotti a impatto zero sulla deforestazione
Fattori che potranno portare i prezzi verso il basso:
– uscita degli speculatori dal mercato
– più incentivi verso i farmers africani
– abbattimento della domanda aumentando i costi verso il consumatore finale
– monitoraggio della prossima raccolta prevista da ottobre a febbraio
In Ghana e Costa d’Avorio, che da soli producono i due terzi del cacao, il governo stabilisce il prezzo verso i produttori agricoli che non possono quindi beneficiare dalla volatilità dei prezzi dei futures degli ultimi mesi. Soprattutto in Ghana, il secondo esportatore al mondo, il prezzo viene fissato e regolamentato dall’agenzia governativa Cocobod, quindi i farmers non possono commerciare direttamente con i privati. In America latina, invece, il mercato è più libero e gli agricoltori possono beneficiare direttamente da questo aumento dei prezzi. Per questo motivo in Ecuador, Brazil, Peru e Colombia gli agricoltori sono fortemente incentivati e stanno aumentando in queste ultime settimane le aree dedicate alla coltivazione del cacao.
C’è da dire inoltre che in America Latina sono più industrializzati e fanno uso anche di tecnologie genetiche per ridurre rischi di infezione nei semi come sta accadendo alle piantagioni in Africa e rendere la coltivazione anche più resistente agli eventi meteo. La criminalità organizzata in America Latina però può essere un fattore ostativo alla crescita di lungo termine ma si stima che l’Equador nei prossimi anni possa superare il Ghana in produttività.
Resta l’unica conferma che ci vogliono dai 3 ai 5 anni dalla semina alla raccolta e ora che tutti sono incentivati a produrre di più, con una bolla in corso che presto potrebbe scoppiare riportando i prezzi verso le medie storiche…